E’ cosa nota che il Castello di Piovera fu costruito nel ‘300, per volere dei Visconti, signori del ducato di Milano. Che passò di mano in mano: prima agli Sforza, poi ai Mandello, agli Spagnoli, ai Balbi, fino a giungere nelle mani degli attuali proprietari, I Calvi di Bergolo, che lo acquistarono dai loro cugini Doria e Odescalchi, ultimi eredi della gloriosa famiglia Balbi.
E’ cosa nota che il Castello di Piovera fu costruito nel ‘300, per volere dei Visconti, signori del ducato di Milano. Che passò di mano in mano: prima agli Sforza, poi ai Mandello, agli Spagnoli, ai Balbi, fino a giungere nelle mani degli attuali proprietari, I Calvi di Bergolo, che lo acquistarono dai loro cugini Doria e Odescalchi, ultimi eredi della gloriosa famiglia Balbi. Si dice che fu edificato sulle rovine di un antico monastero di origine Templare, un luogo di “ritiro spirituale”, non di certo di tenzoni e battaglie. Perché? C’è forse qualcosa che non conosciamo della storia? Ci sono delle energie particolari in questo luogo, che lo rendevano ideale come luogo di costruzione di un simile edificio? Quando nel 1967, Niccolò Calvi di Bergolo acquistò il Castello per poterlo trasformare in un “contenitore d’arte” si accorse che, nell’energia che il luogo gli trasmetteva, c’era qualcosa di diverso. Attraverso la sua arte, e la ricerca di un linguaggio universale, Niccolò riuscì ad entrare in contatto con questa energia e scoprì qualcosa di ancora più importante: il castello era vivo! Alcune presenze si manifestarono. Presenze buone, che aiutarono il giovane proprietario a scoprire il vero ruolo del luogo dove tutt’oggi sorge il castello: un baluardo eretto a difesa del bene, per contrastare un nemico antico e molto potente…
INIZIA L'AVVENTURA!
“Si possono rappresentare i verbi
anziché i soggetti e gli oggetti?
Rappresento lo spirito dei verbi in leggi universali
attraverso forme geometriche.”
La Geometria è intesa da Niccolò Calvi di Bergolo come il principio fondamentale della vita e dell’universo, su cui prende corpo la sua creatività.
Le forme essenziali quadrato, cerchio e triangolo, sono le basi di partenza sulle quali egli si basa e sulle quali prendono forma infinite combinazioni geometriche complesse. Il quadrato rappresenta il primo segno della presenza dell’uomo sulla terra, il cerchio il primo bisogno di sopravvivenza, il triangolo il primo sguardo verso il cielo. Queste forme, in una libera interpretazione, vengono impresse con una matita nera su foglio bianco. Questi disegni sono progetti di opere tridimensionali, sculture, installazioni, progetti architettonici.
Arte urlata è un termine che è stato attribuito all’arte di Niccolò Calvi di Bergolo, in quanto egli mentre disegna libera un urlo. L’urlo dell’artista nasce da un moto dello spirito che si produce in un attimo irripetibile e che si traduce sulla carta. Il valore espressivo dell’urlo viene utilizzato come tecnica del proprio metodo creativo. L’urlo è una forma espressiva che ha il potere di coinvolgere lo spettatore, non un oggetto della rappresentazione. Egli infatti sostiene che “l’urlo è un segno universale proprio, non solo dell’uomo, ma di tutti gli animali. Non è come la parola che ha bisogno di tante lingue e traduzioni, ma può essere compreso da tutti senza bisogno di traduzioni. L’urlo è paura, supplica ed entusiasmo. Rappresentare l’urlo significa dare vita al silenzio”. Una volta terminato il processo del disegno l’urlo è svanito ma le nostre emozioni sono impresse sulla carta per sempre..
All'interno del pacchetto "Escape Room" è possibile aggiungere
l'interazione per un massimo di 10 giocatori.
Inoltre è possibile regalare questa avventura ad altri acquistando un buono,
che potrà essere usato entro un anno dall'acquisto, per prenotare l'escape room.